
Gabriella Gai ha un suo blog di riferimento allindirizzo: www.gabriellagai.it
Se vuoi vedere cosa fare con le parti smontate di un jeans segui il tutorial di Carmen Laruccia: Borsa-tasca in jeans decorata con strass
Pubblicità
GLI ATTREZZI DA UTILIZZARE Ottenere sezioni di tessuto interessante, fonte di ispirazione per nuovo design di riutilizzo dipenderà fortemente dal metodo con il quale smonteremo il nostro jeans da riciclare. Dovremo infatti imparare a leggere il materiale ottenuto dopo l'operazione di divisione: non siamo di fronte a un foglio bianco, ad una pezza di tessuto da srotolare con altezza fissata dalla produzione di un telaio, ma a sezioni di un oggetto ben definito, prodotte dal taglio di un jeans di differenti dimensioni, dovute essenzialmente alla taglia di origine. Otterremo parti di tessuto più o meno grandi rispetto a quest'ultimo parametro: taglie più piccole = meno tessuto; taglie più grandi = più tessuto! Gli attrezzi adeguati per smontare un jeans sono indispensabili. Il denim, le cuciture sono robuste, quindi saranno necessari attrezzi sicuri e affilati. Due paia di forbici (una grande per taglio tessuti, una media da cucito) e un taglia asole saranno l'ideale. Una sola raccomandazione: forbici e taglia asole sono
strumenti da taglio che vanno manovrati con abilità e cura. Poniamo attenzione al loro uso perché potremmo ferirci facilmente. |
LETTURA DEL NOSTRO DENIM DA RICICLO Per noi designer la lettura ha molti più significati. Spesso significa leggere materiali, oggetti, colori e imparare il loro linguaggio, per poter dialogare con loro e quindi da loro farsi ispirare. Proviamo allora ad applicare tale concetto al nostro jeans. Non è solo il tessuto che possiamo ricavare ad interessarci, ma particolarmente i dettagli che possiamo in qualche modo salvare dall'operazione di sezione. Pensiamo quindi a usare gli attrezzi scientificamente, dopo aver osservato il nostro jeans. Pensiamo a cosa vogliamo fare dopo. Solo il nostro progetto saprà guidarci nell'operazione di sezione. E se il progetto non ci è ancora chiaro, allora qualche semplice suggerimento tecnico potrà tornarci utile, per ottimizzare al massimo il processo di smontaggio. E l'intento di questo piccolo manuale. |
I PASSANTI In un classico jeans i passanti sono di solito cinque: due sul davanti per sostenere utilmente una cintura; due sui fianchi; uno in centro vita dietro. Attaccati in parte alla cintura, in parte al pantalone con un particolare tipo di cucitura molto robusta chiamata travetta, per essere recuperati devono essere prima incisi nella cucitura con il taglia asole (vedi immagine). |
![]() |
LA CINTURA Cosa altro troviamo nella zona cintura del pantalone? L'etichetta del jeans, elemento che ci fa immediatamente comprendere con quale jeans ci stiamo confrontando; marchio di fabbrica che lo fa diventare oggetto del desiderio, sul quale si costruisce tutta l'operazione di comunicazione e marketing del prodotto. Dovremo sicuramente toglierla, per poi scoprire che la sua impronta rimarrà per sempre. Rimuoverla è semplice. Sarà sufficiente con le forbici da cucito tagliare alcuni punti per innescare lo sfilamento automatico di quel tipo di cucitura. La Levis produce jeans con un etichetta fatta di un materiale che simula leffetto della pelle. Per non romperla è sufficiente scucire con molta cura, per evitare gli strappi. |
![]() |
LE TASCHE Ed eccoci ad affrontare la separazione dell'elemento più caratteristico del jeans: le tasche. Contrariamente a ciò che siamo portati a immaginare (due tasche posteriori) le tasche nel pantalone jeans sono ben cinque, come i passanti (non conosco la relazione che lega i due valori). I Levis 501 vengono anche denominati i 5 tasche, un modello che ha fortemente influenzato la produzione di altri grandi brands di jeans nel mondo. Ad ogni taglia di jeans corrisponde la precisa dimensione della tasca posteriore e sono sicura che con i giusti calcoli, valutandone le dimensioni, si potrebbe risalire alla taglia del pantalone! Il distacco delle tasche posteriori inizia con la scucitura delle travette ferma tasca, quelle in alto, che servono a fermare saldamente il tessuto della tasca al pantalone. In un punto di sollecitazione così forte (immaginate quante volte mettiamo e togliamo oggetti dalla tasca del nostro jeans, dalle chiavi al portafoglio) se non ci fossero quelle robuste impunture la tasca sarebbe sempre da ricucire. Con il taglia asole possiamo fare strada alle nostre forbici da cucito, come abbiamo già avuto modo di provare. La tasca si staccherà facilmente, mantenendo la sua forma originale. Possiamo eliminare il filo della doppia cucitura che la univa al pantalone, senza insistere a eliminare il decoro della travetta. Il segno lasciato dal filo ci aiuterà a ricucirla in altra posizione, sempre che risulti interessante recuperare questo elemento in un nuovo progetto di design. Altro elemento importante lasciato dal distacco della tasca posteriore è l'impronta di differente scolorimento del tessuto. Questo particolare effetto che io ritengo una delle tanti cose inaspettate regalate dal jeans è altra sicura fonte di estro progettuale. Utili a mettere qualunque cosa, comprese le mani, in un comune gesto comportamentale (aiutano una posizione di riposo), le tasche anteriori sono un elemento sartoriale molto complesso. Intanto sono dotate di un una fodera in telina che funge da sacchetto libero, sufficientemente capiente per infilarci oggetti che non vogliamo tenere in mano. |
![]() |
Rileviamo in seguito come altre caratteristiche del pantalone smontato possano diventare elementi decorativi: la patta di chiusura ad asole e bottoni che per alcuni rappresenta il dettaglio più originale di un autentico jeans. La scoloritura messa in evidenza dalle cuciture disfatte e aperte. La naturale sfrangiatura del tessuto, da evidenziare come elemento decorativo in nuove cuciture. Per ultimare il nostro lavoro di smontaggio possiamo procedere scucendo la cucitura semplice che corre lungo tutto il fianco del pantalone, dalla cintura all'orlo di ciascuna gamba. |
ORLI ORIGINALI Se il pantalone è dotato di orlo originale possiamo scegliere di conservarlo per un componente del futuro design che preveda un orlo a vista: ad esempio il bordo di una grande tasca di un oggetto di arredo, la patta di una borsa, etc.. |
MEMORIE DEL TESSUTO Come già più volte citato da Giovanni Cappellotto , il tessuto denim, il jeans hanno un valore particolare. Il denim è un tessuto che accumula memoria, che ricorda tutti i trattamenti subiti e li mette in grande evidenza. Cosa altro è il lavaggio del jeans se non la costruzione di un vissuto artificiale che si lega al prodotto stesso per connotarlo di una storia e di una vita vera? E questa la bellezza da mettere in evidenza, da valorizzare, da arricchire con elementi decorativi in netto contrasto con la povertà del materiale. Questo è un tessuto che si presta come supporto di tutto: al ricamo, alla stampa serigrafica, alla pittura, allo stencil, all'applicazione di altri materiali tessili, di pellami sintetici e non, di pellicce ecologiche e non. Non cè materiale che accostato al denim non possa armonizzare con lui. Osiamo quindi con il design e ricordiamo che qualunque oggetto venga progettato e prodotto con jeans usato partirà già con una sua storia, con una sua anima. |
TEMPI DI LAVORAZIONE Di solito un'ora e mezza circa sono sufficienti ad eseguire tutte le operazioni di smontaggio fino a qui descritte. Per un uso qualitativamente alto del tessuto di riciclo ottenuto è necessario in seguito ripulire le varie parti di tessuto ottenute dal filo di risulta di tutte le cuciture che sono state aperte. Questo comporta pazienza e l'uso di una spazzola per facilitarne l'eliminazione. |
Le immagini e l'idea di questa particolare realizzazione sono un copyright (c) di Gabriella Gai
E' proibita la riproduzione per scopi commerciali.