In collaborazione con la casa editrice Nuova S1 vi proporremo una serie di tutorial dedicati a varie tecniche di ricamo tradizionale.
Ecco il primo estratto dal libro "Le Sfilature Legate" di Liliana Babbi Cappelletti pubblicato su gentile concessione della casa editrice Nuova S1.
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Se siete interessate all'argomento e volete informazioni sul volume le trovate nel nostro shop alla pagina Le Sfilature Legate
L’orlo a giorno in verticale
Facile da eseguire, era un tempo utilizzato per ricamare più velocemente dovendo fermare degli orli molto bassi. Questi infatti sono piuttosto difficili da tenere in mano se posizionati nella maniera tradizionale, cioè verso la ricamatrice, mentre il tessuto dell’arredo è verso l’esterno. Si esegue sul rovescio, tenendo con la mano sinistra il lavoro verticalmente e l’orlo posizionato verso sinistra: si inserisce l’ago all’interno dell’orlo in modo da nascondere l’inizio della gugliata, per poi uscire esattamente nel punto in cui dobbiamo partire con il ricamo. L’ago, tenuto in verticale, passa sotto ai tre o più fili subito al disopra del filo in uscita dal tessuto (schema 15 freccia 1), per uscire esattamente al punto di inizio del lavoro (schema 15 e schema 16 freccia 2). L’ago ora, tenuto in orizzontale, “prende” uno o due fili del tessuto sotto all’orlo e uno o due fili dell’orlo stesso (schema 17 freccia 3), per riprendere poi la sequenza così come possiamo osservare nello schema 18. Attenzione: come già ricordato, nel fermare con il giornino l’orlo ad un tessuto, a piacere si possono prendere o non sia i fili del tessuto sotto all’orlo sia i fili dell’orlo stesso: personalmente consiglio di procedere sempre in questa maniera, a meno che il filo con cui si esegue l’orlo a giorno non sia colorato.
Il punto quadro (o resca) eseguito sul rovescio
l punto quadro può essere eseguito sia sul rovescio sia sul diritto del lavoro. Nel primo caso (il punto quadro eseguito al rovescio) si procede con il ricamo da sinistra verso destra: questo metodo è particolarmente raccomandato poiché consente anche, durante la sua esecuzione, di attaccare gli orli con facilità e con meno passaggi. Si prepara il lavoro togliendo un primo filo nel punto desiderato e poi un secondo a distanza in genere di 4 o più fili a seconda della grossezza del tessuto. Per iniziare il primo punto si può, a piacere, sia lasciare in sospeso un pezzo di filo sull’altro lato della stoffa - quel tanto sufficiente per poterlo in seguito fermare sotto il lavoro già eseguito- e inserire l’ago nel punto da cui si desidera partire (schema 19), sia eseguire tra i 4 fili una piccola filza che ci porti al centro del punto in cui si dovrà lavorare (schema 20: sconsigliato però se il filo è colorato).
In questo secondo caso (schema 21), si prosegue con un punto verticale, inserendo l’ago dietro i 4 fili lasciati ed uscendo al di sotto di questi (schema 21, passaggio 1-2). Ora, lavorando dove è stato tolto il filo inferiore, si esegue un punto orizzontale inserendo l’ago sotto i quattro fili verticali che sono a destra del filo in uscita dal tessuto (schema 22, freccia 3) ed uscendo al punto 4, cioè nello stesso punto da cui il filo esce dal tessuto (schema 22, passaggio 3-4): in questo modo si è eseguito un “mazzetto” legando 4 fili.
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Le immagini e l'idea di questa particolare realizzazione sono un copyright (c) della Casa Editrice Nuova S1
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