(I riferimenti sono tratti da più fonti fra cui il volume GUIDE MILLER DI ANTIQUARIATO Porcellane,di A.Vallardi).
La porcellana, meravigliosa essenza a sé, racchiude da secoli memorabili, perfezione, maestria, eventi più o meno importanti, storia, tradizione e soprattutto intense emozioni!. Ma il primo passo per riconoscere un oggetto in porcellana è esaminarne la pasta, occorre poi guardare l'invetriatura (strato vetroso steso sulla ceramica o sulla terracotta che grazie alla cottura diventa liscio e lucido rendendo il corpo impermeabile), la decorazione ed infine la datazione. Anche le forme sono essenziali e lo stato di conservazione della stessa porcellana, inoltre i marchi e i colori adoperati non sono di meno importanza.
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La decorazione può essere a barbottina ovvero a piccoli bassorilievi modellati e applicati con barbottina (argilla liquida)o può essere a gioiello che è un metodo decorativo in cui gocce di smalto traslucido sono applicate su fogli d'oro o d'argento a imitazione di pietre preziose. La decorazione infine può essere a traforo ovvero il disegno viene ritagliato dal corpo prima della cottura.
Per quanto riguarda la datazione, i ceramisti cinesi erano conservatori e prima di cambiare disegno potevano far passare anche 100 anni. Alcune decorazioni durarono secoli, e ciò rende difficile la datazione esatta in base al disegno, a differenza dell'Europa che lo cambiava secondo la moda. Lo stile offre quindi indicazioni per la datazione; ad esempio ai primi del secolo i disegni erano armoniosi e ricchi, ecc....
Le forme possono fornire delle indicazioni sulla porcellana. Prima di sviluppare linee personali e secondo la moda del momento i ceramisti europei presero spunto da altri campi e materiali. Gli stili rococò e neoclassico ebbero le loro forme e decorazioni, ma gli oggetti precedenti seguirono lo stile degli argenti e delle terracotte e del mondo orientale. Per approfondimenti potete contattare il referente Magda La porcellana, meravigliosa essenza di forme e dimensione perfetta, ove la tecnica, la metodologia, e l'abilità della maestria umana esercita
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La scoperta e l'uso della ceramica risalgono agli albori della storia e sono il frutto della terra fissata nella sua forma dal fuoco. Il prodotto più raffinato degli elementi che costituiscono la ceramica è la PORCELLANA : caolino e feldspato, amalgamati dai Cinesi fino al perfetto equilibrio dei due elementi arrivano in Europa tramite gli scritti di Marco Polo nel XIII secolo. La porcellana nacque dalla lenta evoluzione degli oggetti di ceramica bianca cotti ad alta temperatura del nord della Cina,verso il VI secolo. Il grande periodo Cinese che và dal secolo 960 A.C. sino al 1900 e a finire infatti con il periodo dell'esportazione che fu intenso di attività ed in cui furono create opere di inestimabile valore. In questo largo arco di tempo si susseguirono molte dinastie cinesi.
Vaso Cinese - periodo Ming
Malgrado quanto si creda, non tutti gli oggetti di provenienza Ming sono decorati in blu sottocoperta-come dimostra questa bottiglia. Come tutti i pezzi Ming questa bottiglia ha la base rientrante (cioè declina verso l'interno). I parti cavi venivano fatti in due parti, ed è possibile di solito vedere la linea di contatto tra la parte alta e la parte bassa. Tratto dal volume GUIDE MILLER DI ANTIQUARIATO Porcellane,di A.Vallardi
La prima dinastia fu quella Tang. Con l'inizio della dinastia Sung (960-1278), invece, in Cina e Corea furono prodotti diversi tipi di ceramica e con il XVII secolo, poco dopo che gli europei avevano iniziato i propri esperimenti, i giapponesi ottennero il segreto della formula della creazione della porcellana, forse da qualche prigioniero coreano costretto a stabilirsi a Kyushu.
I pezzi antichi più noti sono i Ting-yao color avorio della provincia del nord di Hebei, che toccarono il massimo splendore nel XI secolo. I motivi incisi su questi vasi furono usati anche nel celadon (una vernice semi-opaca, di solito grigio-verde, applicata al gres cinese prima della cottura) di Yaozhou e sugli oggetti azzurri e invetriati verdi (strato vetroso steso sulla ceramica o sulla terracotta che grazie alla cottura diventa liscio e lucido rendendo il corpo impermeabile) Quingbai di Jingdezhen nel sud, ma le versioni Ting-yao sono assai più vigorose.
Nel 1330 i ceramisti di Jingdezehen cominciarono a decorare gli oggetti sottovernice, (sottocoperta o sottovernice vuol dire che vi è un disegno dipinto o applicato alla porcellana a bisquit prima di verniciarla e cuocerla) - (Il bisquit è la porcellana bianca non verniciata o terracotta cotta una sola volta ed è anche riferito a statuine lasciate senza vernice e decorazione), usando soprattutto blu cobalto.
Nel secolo successivo, detto il periodo classico della ceramica colorata, il blu sottocoperta servì per delineare un disegno riempito dopo la cottura con smalti sopravernice.
Questa gamma di colori, nota come tou-ts'ai (colori contrastanti) venne usata su alcune delle migliori porcellane cinesi. L'altissimo livello qualitativo del XV secolo non sopravvisse però all'arrivo dei primi mercanti portoghesi nel 1514.
Durante il XVI secolo i ceramisti cinesi aumentarono la produzione per soddisfare la domanda del nuovo mercato europeo, ma la qualità scadette notevolmente toccando il punto più basso nei motivi ripetitivi delle porcellane Kraak di grande produzione: alla fine del secolo, l'imperatore Wanliu era così scontento da vietarvi l'apposizione del marchio della sua dinastia.
All'inizio del XVII secolo sotto il nuovo influsso dei mercanti olandesi, la qualità delle ceramiche Jingdezhen migliorò. Durante la lunga e confusa guerra di passaggio tra la dinastia Ming e Ch'ing furono prodotti raffinati pezzi di ceramica pesante decorati con figure vivaci e dopo il 1630 questi oggetti "di transizione" furono imbarcati per l'Olanda con le porcellane Kraak.
Prima della fine del XVII secolo quasi tutta la porcellana cinese d'esportazione era bianca e blu e solo i pezzi per il mercato interno, detti "oggetti imperiali" erano decorati con la gamma tou-ts'ai o wucai (cinque colori) del secolo XVI, in cui il disegno era dipinto in parte blu sottovernice ed in parte a smalto, dopo la cottura.
La gamma w ucai divenne, sotto la dinastia K'ang-hsi (1662-1722), la base della famosa decorazione famille verte per oggetti d'esportazione, e nel XVIII e XIX secolo quella dell'altrettanto nota famille rose.
Con l'inizio del XVIII secolo i ceramisti Ch'ing copiarono le forme classiche e i disegni delle precedenti generazioni più creative e originali, ma nel XIX secolo, la qualità scadde di nuovo. Malgrado gli "oggetti imperiali", la loro produzione "Canton" per l'esportazione , troppo decorata e vistosa, era scadente quanto la ceramica Kraak.
I giapponesi cominciarono a produrre la porcellana molto tempo dopo i cinesi e coreani, ma i loro pezzi sono tra i più ammirati:a volte sfarzosi, altre contenuti, altre ancora sorprendentemente avanguardisti, furono assai più dinamici dei loro vicini concorrenti.
Secondo la leggenda, la manifattura giapponese ebbe origine ad Arita nel 1616 dopo che il ceramista coreano RI Sapei trovò dell'argilla nei pressi di Izumiyama.
La nuova manifattura di Arita fiorì a metà del secolo XVI, quando in Cina la produzione cominciò a calare a causa della guerra e gli olandesi si rivolsero ai giapponesi per soddisfare le richieste europee.
Quando l'industria cinese si riprese, la produzione giapponese perse competitività sul mercato europeo e benché verso il 1770 la qualità fosse migliorata ebbe poco mercato al di fuori dei propri confini.
Gli olandesi erano preoccupati per la guerra a Java e molte richieste venivano ormai coperte da fabbriche europee che producevano le loro versioni di Imari giapponesi e disegni kakiemon. L'esportazione giapponese non si riprese fino al 1870, quando il "movimento estetizzante" risvegliò in Europa l'interesse per le ceramiche giapponesi, ma gli oggetti erano ormai di pessima qualità e avevano ben poco dei raffinati oggetti creati per il mercato interno.
Tang, (618-906) |
Sung del nord (960-1127) |
Sung del sud (1127-1279) |
Yuan-Lung-chu'uan (1279-1368) |
Ming Imperiale (1407-25) |
Ch'ing Imperiale (1662-1722) |
Ming d'esportazione (1640 ) |
Ch'ing d'esportazione (1736-95) |
Corea (XI e XVII sec) |
Giappone (XVI sec in poi, bianco e blu) |
Giappone :i mari e i policromi |
Giappone:Kakiemon |
Giappone:Nabeshima e Hirado |
Vaso cinese in fine porcellana:Periodo Ming Imperiale. Fiori in monocromia in blu.
Tratto dal volume GUIDE MILLER DI ANTIQUARIATO Porcellane,di A.Vallardi
Soltanto nel XV secolo i missionari gesuiti importarono in Europa alcuni esemplari di vasi decorati in bianco e blu, gli Italiani furono i primi a conoscerli. La composizione della porcellana rimase a lungo un mistero ed anche per questo motivo ad essa venivano attribuite virtù magiche. In effetti, grazie alla sua compattezza, "l'oro bianco" non favorisce la formazione di batteri e, a prescindere dalle sue virtù, era ritenuta preziosissima e molto ambita.
Se ne inizia l'importazione e il commercio in Europa nel XVII secolo; carissima ed accessibile a pochi se ne ricercò a lungo la formula della composizione attraverso infiniti tentativi non altrettanto riusciti sia per colore che per consistenza.
Scatoline Cinesi per penne della seconda metà del XVI secolo dipinte con i sgargianti colori Wucai; il blu è sottovernice ed è trattato con colore sfumato facente parte del disegno. I colori sono gli stessi della gamma tou-ts'ai, ma con toni differenti. Il blu sottovernice ad esempio ha una forte tonalità rosso porpora. Il casuale disegno a pennello è tipico del tardo periodo Ming, quando lo standard qualitativo era ormai scaduto. Tratto dal volume GUIDE MILLER DI ANTIQUARIATO Porcellane,di A.Vallardi
Vaso Cinese
Tratto dal volume GUIDE MILLER DI ANTIQUARIATO Porcellane,di A.Vallardi
Area delle fornaci orientali in Cina ove avveniva la creazione della porcellana.
Tratto dal volume GUIDE MILLER DI ANTIQUARIATO Porcellane,di A.Vallardi
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