In molti pensano che le crepes siano una preparazione di origine francese, ma in realtà sono presenti nelle cucine di tutta Europa da tempo immemore con i nomi più disparati: clatita, palacsinta, blinciki. Con lo stesso tipo di impasto, ma più consistente si preparano anche dei dolci alla frutta come il Clafoutis e il Kaiserschmarrn.
Sul finire dell'ottocento, il maître Henri Charpentier dedicò la preparazione di una crepes dolce al succo di mandarino, zucchero e Curaçao ad una ragazza che cenava al Cafè de Paris di Montecarlo con il principe di Galles, il futuro Edoardo VIII, di nome Souzette. Ed è così che la fama delle crepes ha varcato i confini della Francia diventando il simbolo della Belle Époque.
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Vero è che nostra cucina, le troviamo un po’ ovunque ed in alcune regioni ne esiste un utilizzo più diffuso, come per esempio nella provincia di Ascoli Piceno nelle Marche, o anche in quella di Teramo in Abruzzo, dove vengono sostituite alle lasagne nella preparazione dei timballi, o servite in brodo, le crespelle 'mbosse.
Noi le chiamiamo crespelle, termine che si fa derivare dal latino crispus, arricciato o dal greco crispos, arrotolato; e si preparano fin dal medioevo, anche se all'epoca al posto del latte si usavano vino e/o acqua.
Le crespelle appartengono alla famiglia delle cialde, insieme ai pikelets, ai pancakes, alle gaufre e ai wafer, ma ovviamente differiscono tutte per la consistenza dell'impasto.
Sono molto semplici da preparare e possono essere sia dolci che salate.
Qualunque sia la presentazione, la miscela base delle crespelle è sempre composta di uova, farina, latte e burro fuso e viene cotta su di una padella di ferro piatta leggermente unta e molto calda.
Oggi, per fortuna, esistono padelle antiaderenti dedicate alle crespelli, quindi molto piatte e con le sponde basse, ideali per evitare l'uso di troppi grassi.
Ecco la ricetta base, ovvero quella che io uso da quando sono ragazzina:
2 uova intere
125g farina setacciata
250ml latte
30g burro
sale
Disponete la farina a fontana in una terrina, rompete al centro le uova ed con la frusta incorporatele alla farina procedendo dal centro verso l'esterno. Quando il composto sarà liscio ed omogeneo unite il latte a filo ed infine il burro fuso raffreddato. La pastella deve avere la consistenza di una panna densa e colare dal cucchiaio facilmente, velandolo appena. Lasciatela riposare per un'ora circa.
Passate sul fondo della padella un panno imbevuto d'olio e mettetela sul fuoco, quando l'olio fuma leggermente versate con un mestolino una quantità sufficiente di pastella da velare il fondo, inclinando la padella e imprimendole un movimento circolare per consentire all'impasto di spandersi per bene. Quando la superficie della crespella è asciutta e l'orlo intorno si smerletta, staccate l'orlo dal fondo con una spatola e sollevate un lembo con le dita e con un colpetto voltatela. L'altro lato della crespella cuoce più velocemente e quando è pronta fatela scivolare su un piatto tenuto al caldo.
Procedete così fino ad esaurimento della pastella
.
A questo punto abbiamo le nostre crespelle che possono essere farcite come più la fantasia e i gusti vi suggeriscono: formaggi, carni, verdure, frutta, creme, gelati e si... ora lo scrivo... Nutella!
Naturalmente chi è a dieta e per un motivo o per un altro non può mangiare né burro né uova, avrà storto il naso pensando che le crespelle sono comunque un piatto proibito. Invece, siccome io sono proprio sulla stessa vostra barca, ho sperimentato una ricetta che non prevede gli alimenti proibiti e che, come crespella leggera è altrettanto buona: basta sostituire i tuorli utilizzando solo gli albumi e non mettere il burro ma un cucchiaio di olio di semi di arachide che userete anche se necessario per la cottura sulla padella antiaderente, procedendo nel modo sopra descritto per la preparazione e la cottura. Riepilogando per le crespelle light occorrono:
3 albumi d'uovo
125g farina setacciata
250ml latte magro o yogurt magro
1 cucchiaio di olio di semi di arachide
sale
Va da se, mie care lettrici a dieta, che la Nutella... ve la scordate! Però, mentre voltate la crespella, potete esprimere un desiderio, come da vecchia tradizione francese, e magari qualcuno, prima o pi, la inventa la Nutella ditetica.
In ogni caso... buon appetito!
Le immagini e l'idea di questa particolare realizzazione sono un copyright (c) di HOBBYDONNA
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