L’autunno si avvicina e la natura inizia a trasformarsi. Questo è il momento giusto per modificare anche l’alimentazione, trasformandola in un’esperienza sensoriale completa.
Questi consigli sono offerti dall'Almanacco Barbanera il più celebre almanacco d'Italia che viene pubblicato fin dal 1762, con tante preziose pagine di buon vivere a cui affidarsi durante tutto l'anno.
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BENESSERE CON LA NATURA
CIBI E CINQUE SENSI
L’autunno si avvicina e la natura inizia a trasformarsi. Questo è il momento giusto per modificare anche l’alimentazione, trasformandola in un’esperienza sensoriale completa. Perché limitarsi al senso del gusto? La vista permette di apprezzare il cibo prima di ogni altro senso. Il tatto è stimolato quando si tocca un alimento e lo si introduce in bocca. L’olfatto anticipa il sapore del cibo e aiuta ad apprezzare gli aromi sprigionati dalla masticazione. L’udito avverte il suono provocato dalla sua freschezza e croccantezza. E infine entra in gioco il gusto, la percezione finale del suo sapore. Provando a mantenere attivi tutti i sensi a tavola, il cibo sarà più buono!
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PIÙ BELLI E IN FORMA
MASCHERA ALL'ALOE PER PELLI IMPURE
Se avete la pelle grassa e impura, usate l’infuso di bardana come tonico. Potete anche preparare una maschera, da fare due volte alla settimana, mescolando 2 cucchiaini di gel di aloe vera con una capsula di carbone vegetale polverizzato. Stendete sul viso e fate seccare, poi sciacquate bene.
Foto di Дмитрий Дмитрий da Pixabay
FRULLATO RIMINERALIZZANTE
Camminare e correre fa bene. Se però avete esagerato, per rigenerare tendini e legamenti delle ginocchia infiammati bevete, a colazione, un frullato rimineralizzante e sfiammante preparato con il succo di un’arancia, 200 g di ananas, 2 cucchiai di fiocchi di avena lasciati a bagno in poca acqua per tutta la notte, 2 cucchiai di mandorle e 1 cucchiaino di cannella in polvere. Proseguite per un mese.
IL LINGUAGGIO DEI FIORI
Tuberosa, bellezza dall’intensa voluttà
Cresce spontanea in Oriente e sembra che in Europa fosse conosciuta già alla fine del Cinquecento, ma bisogna aspettare la metà del Settecento per vederla splendere nei nostri giardini. In questo senso, grande merito spetta all’abile floricoltore Court, al quale si devono le specie di piante che ancora oggi ammiriamo. Luisa de la Vallière, la dama favorita dal Re Sole, amava moltissimo le profumate tuberose e il re ne promosse la coltivazione in onore della donna a lui così cara. Anche Gabriele D’Annunzio le amava e faceva inserire delle tuberose nei bouquet che inviava ad Eleonora Duse. Nel linguaggio dei fiori la tuberosa è simbolo di voluttà, di amore vivissimo e sensuale.

Hanno detto:
Anche se giriamo tutto il mondo in cerca di ciò che è bello, o lo portiamo già in noi, o non lo troveremo.
Ralph Waldo Emerson
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