La mandorla è una potente alleata della nostra bellezza naturale, sia come alimento da mangiare sia otto forma di olio per impacchi. Scopri tutti i benefici
Questi consigli sono offerti dall'Almanacco Barbanera il più celebre almanacco d'Italia che viene pubblicato fin dal 1762, con tante preziose pagine di buon vivere a cui affidarsi durante tutto l'anno.
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BENESSERE CON LA NATURA
I GIUSTI ALIMENTI PER LA PELLE
Ad agosto è bello esporre la pelle al sole, ma bisogna proteggerla dai suoi peggiori nemici, ovvero i radicali liberi che la invecchiano danneggiando il collagene e l’elastina. Se il sole ne accelera la formazione all’interno del corpo, la strategia migliore è combatterli dall’interno. In che modo? Con un’alimentazione mirata. In questa stagione i cibi amici della pelle sono le mandorle, una delle migliori fonti alimentari di vitamina E. E poi le carote, ricche di betacarotene, i semi di zucca, con alti valori di zinco, la frutta tropicale come ananas, papaia, kiwi, ricca di vitamina C. Consumati ogni giorno, a rotazione, mantengono la pelle tonica ed elastica.
PIÙ BELLI E IN FORMA
MASCHERE DI BELLEZZA ALLA FRUTTA
I pori dilatati spesso sono causati dall’uso di cosmetici non adatti al proprio tipo di pelle. Per affinare la grana della pelle applicate quotidianamente maschere di bellezza preparate con polpa di prugne o di uva.
OLIO DI MANDORLA SUI CAPELLI
Sole e salsedine danneggiano i capelli, quindi sciacquateli ogni sera con aceto di mele, che aiuta a mantenere il giusto pH del cuoio capelluto. Al mattino, prima di andare in spiaggia, applicate un olio protettivo sulla cute e sulle lunghezze: quello di mandorle decongestiona il cuoio capelluto in caso di irritazioni.
Foto di silviarita da Pixabay
IL LINGUAGGIO DEI FIORI
L’acanto, fiore della ricercatezza
Verde-bianco o lilla-porpora, o anche rosato, l’acanto è un arbusto tipico delle regioni del Mediterraneo. La sua foglia profondamente incisa è uno dei motivi decorativi che ricorrono con maggiore frequenza nell’arte classica, ma anche nella produzione artistica di epoche successive. Callimaco, scultore ateniese, intorno al 500 a.C. ne fece la caratteristica saliente del capitello di stile corinzio. Virgilio immaginò la bellissima Elena di Troia avvolta in un peplo ornato ai bordi con foglie di acanto e di faggio, e nel 50 d.C. Plinio il Vecchio indicò questo fiore dalla forma elegante ed eretta come il più adatto per i giardini romani. Nel linguaggio dei fiori l’acanto simboleggia l’arte, ma anche il preziosismo e la ricercatezza.

Hanno detto:
La bellezza non è che il disvelamento di una tenebra caduta e della luce che ne è venuta fuori.
Alda Merini
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