Aprile, dolce dormire. Ma non sempre la notte è dolce. Segui una routine per conciliare il sonno.
Questi consigli sono offerti dall'Almanacco Barbanera il più celebre almanacco d'Italia che viene pubblicato fin dal 1762, con tante preziose pagine di buon vivere a cui affidarsi durante tutto l'anno.
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APRILE DOLCE DORMIRE
Aprile, dolce dormire. Ma non sempre la notte è dolce. Spesso si va a letto pieni di tensioni e si dorme senza riuscire a rigenerarsi. E invece sarebbe bello rendere il passaggio dalla veglia al sonno una coccola da dedicare a se stessi. Ma come fare? Con un vero e proprio rituale della buonanotte. Ecco quattro cose da compiere, in coppia o da soli, nella stanza da letto. Accendere un diffusore di aromi con olio essenziale di lavanda o arancio dolce o verbena. Bere una tisana di camomilla o biancospino oppure di tiglio. Spegnere i social e leggere una paginetta di un libro motivante. Infine, una respirazione lenta e regolare fa scivolare presto e dolcemente nel sonno.
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PIÙ BELLI E IN FORMA
Un risveglio pieno di energia
Se al risveglio vi sentite assonnati, fate degli esercizi respiratori: inspirando sollevate le braccia lateralmente con i palmi verso l’alto, fin sopra il capo. Espirando fate scendere le braccia davanti al viso e al busto con i palmi verso il basso, come se le mani spingessero l’aria in basso, svuotando i polmoni. Ripetete più volte.
Massaggi anticellulite
Per contrastare la cellulite, in una tazzina piena di sale marino fine aggiungete 1 cucchiaio di olio di oliva e 2 gocce di essenza di arancio amaro. Utilizzando un guanto bagnato, usate questo sale per fare dei massaggi circolari sulla pelle asciutta prima della doccia. Risultati visibili già dopo un mese.
Semi oleosi per le articolazioni
La primavera può risvegliare dolori alle spalle e alle ginocchia. Per mantenere la flessibilità di tendini, legamenti e articolazioni, consumate 2 o 3 cucchiai di semi oleosi al giorno, variando tra semi non salati di zucca, girasole, sesamo, noci, nocciole, mandorle e pistacchi.
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IL LINGUAGGIO DEI FIORI
Aro, fiore dell’ardore
Nei boschi e nelle sterpaglie è possibile incontrare, spesso nascosto, l’aro, Arum maculatum, dalle foglie macchiate di nero e dalle marcate nervature. Verso aprile la pianta scopre le sue bellezze e mostra il suo strano fiore, una specie di corno bianco-verdastro, dal quale esce una fragile clava violacea che sembra in agguato per catturare gli insetti. In estate l’aro produce una grossa spiga con attraenti quanto velenose bacche di colore rosso. La fecondazione dei fiori di questa pianta avviene per mezzo di un insetto, il quale, entrando nella spata, vi resta imprigionato e, dopo aver compiuto il suo lavoro di fecondatore, muore bevendo il liquido nutritivo presente nel fiore. Per la sua forma che sembra ricordare una fiamma ardente, l’aro simboleggia l’ardore.
Hanno detto:
La bellezza salverà il mondo.
Fedor Dostoevskij
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